La storia di chi con estrema semplicità ha aperto le proprie porte di casa all’arte ed all’oltrettutto.
Director Statement Dopo periodi di assenza da Torino, il mio ritorno in città è sempre stato rivitalizzante, rendendomi conto di quanto sia ricca, viva, capace di far assorbire e moltiplicare le energie artistiche, e di quanto sia accogliente, per tutte le correnti creative. Nel mezzo di questo spirito di riscoperta, ho conosciuto Sonia, che mi ha invitato a casa sua per il compleanno di “19 Via Bava”. Vedendo quello che succedeva in quell'appartamento e ascoltando i racconti di Sonja e Neri, ho capito subito che quella realtà era molto semplice, ma per nulla banale. Stava nascendo qualcosa di grande.
Fare un evento in casa propria, aperto, libero e pubblico si è rivelato uno dei più grandi gesti rivoluzionari che si possano fare, fidarsi del prossimo, mettere a nudo i propri spazi intimi e quotidiani e trasformare il quotidiano in straordinario.
Prendersi del tempo, per l'arte, per l'altro e per se stessi significa andare fortemente contro le logiche del nuovo sistema, ma non è solo questo, ogni personaggio della “masnada” che si è riunito quell'anno per dare vita a un festival di due giorni nelle proprie case aveva ragioni diverse e personali, ma insieme la fiducia e il gioco dell'arte hanno preso il sopravvento rendendo questa esperienza indimenticabile e grandiosa.
Silvia Pesce
Fin da piccola si è avvicinata al mondo creativo. Prima con la pittura e le arti plastiche, poi “scappando con il circo” con le arti dello spettacolo.
Ha scoperto subito il circo sociale comprendendo e conoscendo, oltre alla creatività tecnica, l'impatto sociale che il processo artistico mette in moto.
Sviluppando e sperimentando negli anni il linguaggio audiovisivo porta avanti il duplice obiettivo: la creazione artistica come motore di bellezza estetica ed emotiva, ma anche come potente mezzo di aggregazione, conoscenza e trasformazione sociale.